Agevolazioni fiscali per i microbirrifici addio!
Vi ricordate il nostro articolo dove sembrava che finalmente venisse definito in Italia il significato di birra artigianale con tanto di legge apposita? Si sta parlando solo di qualche mese fa, e noi tutti abbiamo pensato che finalmente la storia del panorama brassicolo italiano fosse davanti ad una svolta. Conseguentemente a quella decisione, erano anche state approvate alcune riduzioni delle accise per i microbirrifici (ovvero quegli stabilimenti che si attestano su un livello minimo di produzione).
Niente di più sbagliato: infatti, vista la vittoria del No al recente Referendum Costituzionale e le successive dimissioni di Matteo Renzi, è cambiata nuovamente la situazione della birra artigianale italiana. Ora ci ritroviamo davanti a uno scenario pressoché identico a quello iniziale: gli oltre 500 microbirrifici italiani avranno pochi benefici fiscali per questo 2017.
Tuttavia non dimentichiamo che il settore della birra artigianale porta allo Stato circa 4 miliardi di euro tra accise, iva e imposte di vario genere; senza scordarci che negli ultimi anni i birrifici sono quintuplicati e oggi danno occupazione a ben 137.000 persone.
Nonostante questo, e nonostante le statistiche ci dicano che in media ogni abitante italiano consuma circa 30 litri di birra all’ anno (numeri che portano la birra a ricoprire un ruolo alla pari del vino sulle tavole degli italiani), quest’ultimo continua a godere, a differenza della birra, di accise quasi inesistenti.
Questa differenza abissale di trattamento continua a rendere insoddisfatti molti proprietari di microbirrifici, che continuano ad operare e a lavorare con passione e dedizione; sopratutto se facciamo un confronto veloce tra la situazione attuale in Italia e quanto accade invece in altri Paesi dell’Unione Europea dove la tassazione della birra è a dir poco più sostenibile.
Inoltre non possiamo non menzionare il fatto che la birra artigianale italiana è largamente apprezzata all’estero (specialmente negli Stati Uniti, Australia e Giappone) e la trafila burocratica per l’esportazione è un altro problema a cui si dovrebbe quanto prima far fronte.
Ovviamente quelle che risentono maggiormente di questo sistema sono le piccole realtà locali che operano nel e per il territorio, producendo birre quantomai particolari ed uniche, ancora largamente amate ed apprezzate dagli italiani che al giorno d’oggi vogliono avere sempre di più il controllo su quello che consumano.
Per questo noi di Portale Birra lavoriamo ogni giorno per fare in modo che i prodotti dei microbirrifici, preparati con passione e maestria, siano conosciuti ed acquistati dai veri intenditori, ma che diventino anche un prodotto di largo consumo per incentivare un’economia che altrimenti andrebbe sempre di più scomparendo.